Identificato il gene responsabile di una forma di paraplegia spastica ereditaria, rara malattia neurodegenerativa di origine genetica: ad annunciarlo è uno studio* finanziato da Telethon e pubblicato sulle pagine del Journal of Clinical Investigation da Antonio Orlacchio**, responsabile del laboratorio di Neurogenetica dell’IRCCS Fondazione Santa Lucia di Roma e docente di Neurologia presso il dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Roma “Tor Vergata”.

La paraplegia spastica ereditaria colpisce circa una persona ogni 10 mila e può manifestarsi sia nell’infanzia, sia in età adulta. Delle due forme note la più comune è quella pura, caratterizzata da spasticità lentamente progressiva e da debolezza muscolare a carico degli arti inferiori, che si traducono in una più o meno marcata difficoltà a camminare. I pazienti affetti dalla forma complicata, invece, possono presentare anche altri disturbi come anomalie della vista, sordità o ritardo mentale.

Grazie a questo lavoro, salgono in totale a 23 i geni che, se mutati, possono essere coinvolti nell'insorgenza della malattia. In particolare, il nuovo gene identificato da Orlacchio e collaboratori si chiama RTN2 ed è associato, quando alterato, alla forma pura. Il gene contiene le informazioni per una proteina (il reticulone 2) importante per assicurare una forma corretta al reticolo endoplasmatico, struttura cellulare essenziale per la produzione delle proteine. I ricercatori hanno dimostrato come il reticulone 2 sia direttamente coinvolto, quando difettoso, nella degenerazione delle cellule nervose, sostenendo ulteriormente l’ipotesi che questa malattia genetica sia dovuta proprio ad alterazioni nella morfologia di questa importante struttura cellulare.

«Identificare nuovi geni-malattia è molto importante per comprendere i meccanismi patologici che si osservano nei pazienti» spiega Orlacchio. «In particolare, aver scoperto un nuovo gene responsabile della paraplegia spastica ereditaria ci consentirà d’ora in avanti di diagnosticare con precisione questa forma della malattia a partire dai sintomi clinici e pianificare così gli interventi più adeguati. Infine, la proteina codificata dal gene RTN2 potrà rappresentare un bersaglio molecolare per un razionale sviluppo di nuovi farmaci».

Questo studio è frutto di un’intensa collaborazione tra importanti centri internazionali di ricerca - Università di Miami (Usa), Cambridge e Galles (Regno Unito), Tubinga (Germania), Tokyo (Giappone), Anversa (Belgio). Infatti, grazie alla creazione di un network multidisciplinare, è stato possibile raccogliere un’ampia casistica di pazienti su cui effettuare gli studi di genetica molecolare.

In Italia, il lavoro di Antonio Orlacchio è stato finanziato, oltre che da Telethon, anche dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e dall’Università di Roma “Tor Vergata”.

*Montenegro et al, “Mutations in the ER-shaping protein reticulon 2 cause the axon-degenerative disorder hereditary spastic paraplegia type 12”. J Clin Invest. 2012; doi:10.1172/JCI60560.

**Antonio Orlacchio è neurologo e ricercatore nel campo delle neuroscienze; da oltre 15 anni si occupa di neurogenetica. Grazie a borse di studio di Telethon e del CNR ha trascorso oltre cinque anni in Canada presso l’Università di Toronto, collaborando con Peter H. St George-Hyslop, uno dei maggiori esperti mondiali di neurogenetica. Rientrato in Italia nel 2001, attualmente svolge le sue ricerche presso la Fondazione Santa Lucia di Roma, dove dirige il Laboratorio di Neurogenetica, ed è docente di Neurologia presso il dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Roma “Tor Vergata”.

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