Chiariti nuovi meccanismi molecolari alla base delle malattie neurodegenerative e neuromuscolari

Il gruppo di ricerca della prof.ssa Serena Carra dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha scoperto nuovi meccanismi molecolari che contribuiscono allo sviluppo di malattie neurodegenerative e neuromuscolari.

Gli studi, condotti assieme a ricercatrici israeliane e ricercatori tedeschi ed italiani, hanno visto il sostegno della Fondazione Telethon e del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione internazionale e sono stati pubblicati sulle riviste scientifiche internazionali del gruppo Nature press.

Nuovi studi di comprensione dei meccanismi molecolari che contribuiscono allo sviluppo di malattie neurodegenerative e neuromuscolari, condotti dal gruppo di ricerca della prof.ssa Serena Carra del dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze di Unimore, sono stati pubblicati sulle riviste scientifiche internazionali.

Il primo studio pubblicato su Nature Communications, effettuato in collaborazione con le prof.sse Esti Yeger-Lotem e Anat Ben-Zvi dell’Università Ben-Gurion (Israele), ha portato all’identificazione di come una classe di proteine dette chaperoni, o proteine da shock termico, si organizza in sottogruppi diversi, in base al tipo cellulare, e la cui espressione è fondamentale per garantire il corretto differenziamento e funzionamento di cellule complesse quali i neuroni e le cellule muscolari. L’alterata espressione ed organizzazione di questi sottogruppi di chaperoni sarebbe alla base del declino della vitalità di queste popolazioni cellulari e contribuirebbe all’avanzamento di patologie neurodegenerative e neuromuscolari che insorgono in età avanzata. La ricerca è stata condotta grazie al sostegno da parte del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale.

Il secondo studio pubblicato su Cell Death and Disease è stato effettuato in collaborazione con le colleghe israeliane, con il prof. Ritwick Sawarkar dell’istituto Max Planck di Immunobiologia ed Epigenetica di Friburgo (Germania) ed il prof. Alessandro Rosa dell’Università La Sapienza di Roma e si è concentrato su una delle proteine da shock termico, espressa selettivamente in specifiche popolazioni cellulari ed identificata nel primo studio, la HSPB3. Questo progetto di ricerca, finanziato da Fondazione Telethon e dal Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, dimostra che HSPB3 gioca un ruolo importante nel promuovere il processo di differenziamento muscolare di cellule satellite umane, agendo a livello del nucleo e regolando l’espressione di geni chiave.

“Questi risultati - dichiara la prof.ssa Serena Carra di Unimore - sono il frutto di numerosi anni di ricerca che ha visto coinvolti svariati giovani ricercatori e tecnici esperti, perlopiù under 35; essi aprono una nuova linea di ricerca volta alla comprensione dei meccanismi patogenetici di malattie neuromuscolari quali la malattia di Charcot-Marie-Tooth, associata a mutazioni nel gene di HSPB3. Inoltre, in collaborazione con la dott.ssa Rossella Rota dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, abbiamo dimostrato che l’aumentata espressione di HSPB3 potrebbe rappresentare un nuovo target per il rabdomiosarcoma, un tumore pediatrico dei tessuti molli le cui cellule non riescono a maturare definitivamente in muscolo scheletrico e si riproducono senza controllo.”

“Come testimoniato dal sostegno della Fondazione Telethon - afferma il prof. Michele Zoli, Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze – gli studi della prof.ssa Carra hanno grande valore traslazionale e aprono nuove prospettive terapeutiche. Le due pubblicazioni su riviste ad alto impatto coronano un percorso di ricerca di assoluto livello internazionale che dà lustro al nostro dipartimento”.

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