Aprire le porte al glucosio: la sfida del Tigem al deficit di GLUT1

All’Istituto Telethon di Pozzuoli, Paolo Grumati e il suo team studiano questa rara malattia genetica di cui si è appena celebrata per la prima volta la giornata mondiale.

Nella foto, da sinistra: Paolo Grumati, Viviana Buonomo, Debora Gentile, Marianna Esposito, Alessio Reggio, Carmine Cirillo

È l’unico carburante in grado di raggiungere le cellule del nostro cervello, superando la barriera naturale che le protegge: è il glucosio, zucchero semplice diffusissimo in natura che rappresenta la principale fonte di energia per le cellule, animali o vegetali che siano.

Ci sono persone, però, che a causa di una rara mutazione genetica non sono in grado di utilizzarlo: è il caso di chi soffre della sindrome da deficit di GLUT1, di cui sabato 10 luglio si è celebrata per la prima volta la giornata mondiale. Alla base c’è un difetto in una proteina, chiamata appunto GLUT1, deputata al trasporto del glucosio dal sangue al cervello: se non si interviene le conseguenze sull’organo possono essere molto gravi, da difficoltà cognitive e motorie a epilessia farmaco-resistente.

Ad oggi non esiste una cura specifica e l’unico modo per fornire al cervello una fonte di energia alternativa al glucosio e proteggerlo da questi potenziali danni è rappresentato dalla dieta chetogenica: un trattamento indubbiamente salvavita ma non risolutivo, oltre che estremamente faticoso da seguire per i pazienti e le loro famiglie. Per questo è fondamentale che la ricerca scientifica vada avanti, per provare a trovare alternative più efficaci e mirate.

All’Istituto Telethon di genetica e medicina di Pozzuoli, Paolo Grumati ha da poco avviato un progetto focalizzato proprio su una migliore comprensione delle basi molecolari di questa sindrome, ancora poco conosciute. «Ci siamo chiesti - spiega il ricercatore - se esista un modo per far sì che una maggior quantità di proteina GLUT1 raggiunga la superficie dei neuroni e consenta un maggior afflusso di glucosio al cervello. Indipendentemente dal difetto genetico responsabile, tutti i pazienti hanno una certa quota di GLUT1 che funziona, solo che non è sufficiente. Anzi, la gravità dei sintomi dipende proprio da quanta attività residua della proteina è presente, variabile a seconda della specifica mutazione. Proveremo quindi a capire se potenziare il trasporto della proteina dall’interno della cellula verso la membrana cellulare possa rappresentare una strategia terapeutica. Nelle nostre cellule esiste infatti una vera e propria rete di trasporto che collega i vari compartimenti cellulari e smista le molecole più disparate: alcune sono destinate a essere degradate, altre a essere portate altrove, ad esempio in superficie, per svolgere la propria funzione. È un sistema che al Tigem studiamo da tanto tempo e da diversi punti di vista perché coinvolto in numerose patologie e che possiamo provare a modulare somministrando specifiche sostanze».

Grazie a un primo finanziamento del valore di 50 mila euro Grumati e il suo team hanno costruito un vero e proprio sistema cellulare per studiare come la proteina GLUT1 si muove in base alla presenza di glucosio, lungo quelli che possiamo immaginare come veri e propri binari. «Studieremo questo processo grazie anche alle nostre competenze pregresse sui meccanismi di trasporto interni alla cellula, in particolare quelli che mediano il processo dell’autofagia, ovvero lo smaltimento delle sostanze di scarto. Abbiamo ipotizzato che alcune proteine coinvolte in questo processo possano contribuire anche al trasporto del GLUT1: se così fosse potrebbero rappresentare un potenziale bersaglio farmacologico da testare anche in modelli di malattia più complessi, come per esempio quelli animali. Di fronte a una patologia priva di cura, è fondamentale trovare un bersaglio su cui agire: la ricerca di base serve a questo, con la speranza che qualcun altro magari trovi l’idea promettente e la sviluppi. Se ci pensiamo è quanto è avvenuto, per quanto su scala diversa, anche nel caso del Covid-19: quando la pandemia è esplosa conoscevamo molto poco del virus responsabile, procedevamo a tentoni cercando di curare i sintomi di questa polmonite, che però non era come quelle che conoscevamo fino a quel momento e rispondeva poco e male ai trattamenti disponibili. È grazie alla ricerca di base sul virus SARS-CoV-2 che abbiamo trovato il bersaglio giusto su cui agire e che abbiamo potuto sviluppare rapidamente e su larga scala vaccini efficaci, in particolare quelli a mRNA, che hanno contribuito a migliorare significativamente la crisi pandemica. Ecco, nel nostro piccolo speriamo di fornire un tassello di conoscenza in più su questa rara sindrome e magari suggerire una strategia alternativa per affrontarla».

Pazienti

Il mondo di Sofia

Il sorriso di Sofia è quello di tutti i bambini che dalla ricerca possono ricevere il dono più grande: un futuro.

Leggi la storia

Fai una donazione online

Tipo di
Donazione
Frequenza
Importo

Hai bisogno di aiuto?

Per maggiori informazioni, contatta la nostra segreteria donatori: 06 440151.

I benefici fiscali

Puoi dedurre la tua donazione in fase di dichiarazione di redditi. Scopri come.

Come usiamo i fondi raccolti?

Ci teniamo alla trasparenza, per questo rendiamo disponibile a tutti il nostro bilancio di missione. Sfoglialo subito.

Sostienici con il Cuore

A Natale scegli un dono dolcissimo: il Cuore di cioccolato disponibile nei tre gusti squisiti al latte, fondente e la novità al cioccolato bianco.

Sostienici con il Cuore

Scegli un regalo che cambia tante storie.

A Natale regala le emozioni più belle della vita a chi ami e a molti bambini rari.

Scegli un regalo che cambia tante storie.

Altri modi per donare

Sms solidale al 45510

Il valore della donazione è di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. È possibile donare anche chiamando da telefono fisso TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, e Tiscali (5 o 10 euro); TWT, Convergenze e Postemobile (5 euro).

Carta di credito

I possessori di carte Visa, MasterCard e American Express possono fare la loro donazione sia online che al numero 06 44015418 oppure al numero verde 800 11 33 77 da telefono fisso dal 1° al 31 dicembre (02 34989500 dai cellulari e dall’estero).

In Posta

È possibile donare con un bollettino o un bonifico postale
intestato alla Fondazione Telethon su:

CC postale
8792470

In Banca

Tutto l’anno è possibile donare in qualsiasi istituto di credito o bancario sui conti correnti di Fondazione Telethon:

Per i privati

IT68X0100503215000000011730


Per le Aziende

IT12P0100503215000000011968

I clienti Bnl possono donare anche attraverso
tutti gli sportelli ATM sul territorio.

In criptovalute

Novità! Quest’anno puoi sostenerci anche con una donazione in criptovalute. Scopri come

Il tuo browser non è più supportato da Microsoft, esegui l'upgrade a Microsoft Edge per visualizzare il sito.