Venti ragazzi legati all’Associazione Italiana Delezione del Cromosoma 22 andranno in onda dai primi di ottobre, obiettivo acquisire competenze lavorative divertendosi.

Alessio, speaker di Radio AIDEL22

Hertz, Tesla, Bose. Se chiedessimo a un millennial a quali oggetti potrebbero ricollegare questi nomi probabilmente citerebbero auto elettriche o costose apparecchiature musicali. In realtà, insieme al nostro Guglielmo Marconi, si tratta di studiosi le cui ricerche, intorno al fine del XIX secolo, hanno contribuito alla nascita della cara e «vecchia» Radio, una signora ultracentenaria ma ancora molto vitale.  Intorno a questo intramontabile mezzo di comunicazione è nato un progetto, promosso da AIDEL22, l’Associazione Italiana Delezione del Cromosoma 22, che ha chiamato a raccolta l’entusiasmo e l’intraprendenza di oltre 20 ragazzi legati all’associazione, guidati da un gruppo di esperti del settore.

«L’idea è nata per volontà di uno dei nostri associati, Francesco Grande che, con il sostegno della psicologa Caterina Asciano, ha intrapreso circa un anno fa un viaggio che approderà, i prossimi 3 e 4 ottobre, all’avvio delle dirette di Radio AIDEL22, in concomitanza con i festeggiamenti per il compimento della maggiore età dell’associazione» racconta Paolo Vavassori, referente per l’implementazione del progetto.

Il primo passo era stato compiuto poco prima del lockdown, a febbraio, quando il gruppo era stato convocato nella sede romana dell’associazione per un primo corso di aggiornamento. «I ragazzi hanno ricevuto tutte le indicazioni tecniche riguardo le apparecchiature necessarie per la conduzione e la messa in onda dei programmi e anche i primi rudimenti per la creazione di un palinsesto che poi hanno definito autonomamente» specifica Paolo. Ogni componente del gruppo ha assunto un ruolo ben preciso, dividendosi tra parte tecnica autoriale e di conduzione, stabilendo temi e tempi per la registrazione delle trasmissioni. «Io già conduco una rubrica di calcio e sport presso la radio del mio paese, Monasterace Marina, in provincia di Reggio Calabria» racconta Alessio, 26 anni, acceso tifoso juventino, uno dei valorosi pionieri di Radio AIDEL22 che seguirà soprattutto la realizzazione delle rubriche sportive. Alessio aveva già svolto dei corsi di speakeraggio in passato e il suo sogno è quello di unire le sue passioni, calcio e radiofonia, per farne un giorno la sua professione. «Ognuno di noi sarà dotato della strumentazione necessaria per trasmettere direttamente da casa - specifica Alessio - mentre il fulcro della nuova emittente sarà stabilito presso la sede dell’associazione, a Roma».

«Io mi occuperò delle rubriche di ecologia» racconta Irene, coetanea di Alessio, che abita con la sua famiglia nel cuore della Toscana, a Sesto Fiorentino. A lei, infatti, il compito di descrivere «Il mondo che vorrei», questo il titolo della trasmissione, dove si parlerà di animali in via di estinzione, ma anche di clima e di salvaguardia ambientale. «Ho già registrato una puntata sulle tartarughe marine e sto procedendo con la predisposizione delle altre puntate, probabilmente due a settimana» specifica.

L’esperienza è valsa ai ragazzi non solo in termini di acquisizione di nuove competenze e abilità lavorative, ma anche come momento di aggregazione e condivisione di una progettualità e di obiettivi comuni. «Abbiamo avuto modo di raccogliere anche i feedback delle famiglie dei ragazzi che ci sono apparse entusiaste per l’avvio dell’iniziativa» sottolinea Paolo. «I ragazzi si sono impegnati moltissimo, avendo oltretutto la possibilità di verificare concretamente i risultati del loro lavoro, legando molto tra di loro e imparando a collaborare costruttivamente per il raggiungimento di un traguardo comune. Quando poi la Radio inizierà ufficialmente la programmazione avremo dei riscontri ancora più evidenti».

In prospettiva l’emittente potrà ampliare i palinsesti attraverso la realizzazione di dirette da eventi e manifestazioni che interesseranno le attività dell’associazione e non solo: «Pensiamo anche ad interviste a esperti di settori diversi e al coinvolgimento di altri soggetti associativi» specifica Paolo, che osserva come per il momento la Radio trasmetterà prevalentemente programmi registrati «ma presto non ci faremo mancare il brivido della diretta». E allora, in bocca al lupo ai nuovi eroi dell’etere… Linus sei avvertito!

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