Sono Mariella e sostengo la ricerca per i trapianti. Perché? Perché ho vissuto sulla mia pelle cosa significa sentire la propria vita appesa a un filo e vederla rinascere grazie alla generosità di qualcuno che ti offre il dono più grande a cui si possa pensare.

Sono nata con una gravissima malformazione renale, per la quale non mi era stata data nessuna possibilità di sopravvivenza. Ma sono riuscita a crescere, nonostante i ricoveri costanti, le cure farmacologiche, una decina di interventi chirurgici e la dialisi. Anche se non avevo nessuna speranza, portavo avanti le mie giornate con la convinzione che un giorno qualcosa sarebbe cambiato.

Avevo solo 14 anni ed era il 1978. Incontrai così la Fondazione Trapianti. Per la prima volta sentii parlare di trapianto di rene, allora considerato un salto nel buio a causa delle pesanti terapie antirigetto e delle conoscenze scientifiche che non erano ai livelli odierni. Ma non potevo rinunciare alla vita, dovevo darmi un’opportunità, non potevo restare legata alla dialisi. Cinque anni dopo è arrivata la telefonata che ha cambiato la mia intera esistenza: era il Policlinico e c’era un rene disponibile per me. E ho fatto quel salto nel buio ed è stato fantastico. Mi ha dato l'opportunità di sentirmi subito bene. È stato come rinascere, anzi nascere da zero una seconda volta.

Sostengo la ricerca perché sono 34 anni che il mio trapianto mi fa stare bene, regalandomi una vita normale. Grazie al trapianto, ho potuto vivere una vita libera dalla schiavitù della dialisi, ho potuto amare, viaggiare e conquistare il mio posto nel mondo, fare nuove esperienze, coronare dei sogni.

Non posso far altro che sostenere la ricerca sui trapianti, il tempo, le ore, i minuti che i ricercatori impiegano per far sì che la generosità di chi ci lascia doni nuova vita a chi è qui ed ha bisogno.

Oggi sostengo la ricerca perché senza di essa non avrebbe potuto esserci il trapianto che 30 anni fa mi ha restituito la vita, e come a me a tante altre persone che ogni giorno possono godere della propria quotidianità solo grazie ai donatori di organi e al sistema dei trapianti, e a chi lo migliora giorno dopo giorno.