Chiarire il ruolo di OTOS nei tumori neuroendocrini ipofisari secernenti ormone della crescita e prolattina

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La ghiandola ipofisaria controlla la produzione di diversi importanti ormoni, tra cui l’ormone della crescita (GH) e la prolattina (PRL). In alcune persone, questo equilibrio si rompe a causa di tumori rari chiamati tumori neuroendocrini ipofisari (PitNET), che possono causare un’eccessiva produzione ormonale e gravi problemi di salute. Una malattia genetica ultra-rara, il gigantismo legato al cromosoma X (X-LAG), causa una crescita rapida ed estrema fin dall’infanzia a causa di livelli molto alti di GH e PRL, legati ad una mutazione del gene GPR101.

Recenti studi hanno identificato un altro gene, OTOS, che potrebbe avere un ruolo chiave sia in X-LAG che in forme meno rare di PitNET. OTOS produce una proteina chiamata otospiralin, presente in grandi quantità nella ghiandola ipofisaria, soprattutto nei tumori che producono sia GH che PRL. Nei pazienti con X-LAG, OTOS e GPR101 si trovano nelle stesse aree, suggerendo un possibile legame tra i due. Tuttavia, la funzione di OTOS nell’ipofisi e il suo potenziale contributo alla malattia restano in gran parte sconosciuti.

Questo progetto mira a chiarire il ruolo di OTOS nel tessuto ipofisario sano e malato. Studieremo dove si localizza la proteina otospiralin all’interno delle cellule, come si comporta e con quali proteine interagisce. Analizzeremo inoltre cosa accade quando OTOS viene aumentato o ridotto in cellule tumorali prelevate da pazienti. Infine, utilizzeremo organoidi ipofisari (strutture cellulari che imitano le proprietà biologiche dell’organo), ottenuti da cellule staminali — incluse quelle di pazienti X-LAG — per ricreare in laboratorio modelli fedeli di malattia.

Il nostro obiettivo è capire se OTOS contribuisce all’eccessiva produzione ormonale e alla crescita tumorale. Se confermato, potrebbe diventare un nuovo marcatore biologico utile per la diagnosi di questi tumori. In futuro, questa ricerca potrebbe aprire la strada a nuove terapie sia per i pazienti affetti da X-LAG che, più in generale, da PitNET.

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